Sulle Onlus non si spara a casaccio

La questione di chi specula sull'accoglienza dei migranti è di giustizia e non idealogica

Milano, 4 luglio 2019

DOMANDA

Ci mancava l’ultima inchiesta della Finanza per dare la stura, se possibile, alla solita litania di frasi fatte sulle Onlus. Mi riferisco all’inchiesta in Lombardia su quelle organizzazioni che di fatto hanno sfrutato i migranti per fare soldi, ecco non prenderei queste associazioni a simbolo del mondo del volontariato che non è composto da professionisti del buon cuore. Nel caso delle persone coinvolte dell’inchiesta, semmai parlerei, a indagine conclusa e processo celebrato, di ben altro. Evitando di tirare in ballo il tormentone dei migranti richiedenti asilo, in questo caso - tra l’altro - parte lesa. Giacomo B., Como

RISPOSTA

Ormai specializzati in processi sommari, meglio evitare di giungere a sentenze-lampo. L’operazione della Guardia di Finanza che ha fatto emergere un vasto giro di personaggi, italianissimi e con contatti con l’immancabile ‘ndrangheta, che avrebbero speculato sulla pelle di richiedenti asilo tra Lombardia ed Emilia non fa che sottolineare quanto la malavita organizzata sappia eventualmente fiutare i nuovi filoni di business – sono ormai all’avanguardia anche con l’utilizzo delle criptovalute - e quanto tra gli italiani ci siano persone senza scrupoli. Questo non vuol dire che tutti noi italiani siamo così, giusto? Giusto. Allora si può altrettanto dire che questa retata non può portare alla conclusione che tutte le onlus abbiano gestioni poco chiare o scopi non proprio di volontariato. Più che una questione di battaglie ideologiche si tratta di fare chiarezza e agire secondo giustizia.