"Nella piazza dei Mercanti": omaggio a Milano

Luogo di partenza, Piazza dei Mercanti, XIII secolo, primo nucleo storico della città, nonché luogo di giustizia

Milano, 4 gennaio 2020 - Da qualche giorno è disponibile il nuovo video di Nio, pseudonimo di Giorgia Marra, artista poliedrica e storica voce Metal dei Winter haze. Il brano che lo accompagna, “Nella Piazza dei Mercanti”, con arrangiamenti di Max Zanotti (Deasonika, Rezophonic), è di Maria Pia Leziroli. Si tratta di un onirico omaggio a Milano. Luogo di partenza, Piazza dei Mercanti, XIII secolo, primo nucleo storico della città, nonché luogo di giustizia. Nata prima dell’edificazione del Duomo, al quale nell’immaginario è subalterna, sembra che a lei spetti, all’inizio del video, il compito quasi didattico di ricostruire un verosimile ordine cronologico. Ma il principio di realtà è presto sovvertito, fino al punto di far cadere nell’oblio ogni certezza spazio/temporale, e di lasciare il posto alla dimensione propria del sogno: per una luce improvvisa che si nebulizza, tutto si ammanta di nebbia, preconizzando un Altrove ancora lontano, destinato addirittura alla più alta guglia del Duomo.

Milano, città baciata dalla fortuna e ricca di un grande capitale umano, manca di un elemento che ricorre nel sogno, anche ad occhi aperti: il mare. Il video, girato di notte da Maria Pia Leziroli, con la preziosa collaborazione di Alessandro Mauri, dipinge una città immersa in un gioco di luci, ombre e fantasmi, fantastica visione che, attraverso la suggestiva interpretazione di Nio, ci porta naturalmente a cercare il senso del nostro esistere e del nostro continuo peregrinare. La velocizzazione delle macchine vi crea un forte contrasto con la fissità dei monumenti, da cui trasuda una esigenza di interrogazione metafisica, cui il DNA di Milano non può essere estraneo. Neppure è nuovo nel panorama musicale che molti autori siano anche laureati in giurisprudenza. Questo particolare induce a pensare ad una ispirazione che trae alimento dalla cultura e alla cultura dà un importante contributo di esperienza e di riflessione. L’autrice, che deve stare per professione con i piedi per terra, sente l’esigenza di volare, di salire in un cielo dove la nebbia svela e disvela.

*Docente di Diritto dell’informazione all’Università Cattolica