Olimpiadi, proviamo a non buttare tutto alle ortiche

Le olimpiadi lombardo-venete sono poco più di una ipotesi. Ma sono una ipotesi sicuramente interessante

Milano, 19 settembre 2018 -

DOMANDA:

Caro direttore, mi sa spiegare lei che cosa è successo e perché l’Italia debba rinunciare alla candidatura a tre per ospitare le olimpiadi invernali del 2026? Questa era (anzi: sarebbe, perché voglio ancora sperare) un’occasione importante per il mondo dello sport, per il turismo, per l’economia in generale. Buttare alle ortiche questa possibilità mi pare sia stato uno sbaglio, anche molto grossolano. Un gran peccato per tutti. Gabriella L., Erba

RISPOSTA:

Cosa sia accaduto lo posso solo ragionevolmente ipotizzare. Dietro ogni candidatura deve esserci un dossier, una proposta forte. E una proposta forte con la formula di Milano, Torino e Cortina candidate insieme non si era ancora trovata, né mai sarebbe stata trovata. A quel punto, forse, sarebbe stato meglio scegliere. Il Coni avrebbe potuto puntare tutto su una di queste tre realtà, e far costruire quindi una prospettiva operativa più semplice, con la quale spiegare chiaramente chi avrebbe fatto cosa, con che tempi, con quanti soldi e di chi. Non è avvenuto, e mi dispiace. Ma non è il caso di buttare alle ortiche tutto il lavoro fatto. Il Coni valuti, almeno, se portare avanti la candidatura in coppia della grande Milano e della piccola Cortina. Che, insieme, potrebbero compensarsi e offrire più di un vantaggio. Le olimpiadi lombardo-venete sono poco più di una ipotesi. Ma sono una ipotesi sicuramente interessante. sandro.neri@ilgiorno.net