Tenaglia per due

Votare di nuovo con la legge attuale non avrebbe senso. Perciò il voto è lontano

Milano, 19 marzo 2018 - È ovvio che Salvini abbia annunciato per il 10 aprile la presentazione di un documento di programmazione economica e finanziaria con meno tasse. E’ ovvio che Di Maio dica che lo stesso documento è la prima base per verificare possibili intese di governo. Ma su basi ovviamente diverse, E’ ovvio che Berlusconi cerchi di non farsi schiacciare dalla tenaglia dei due vincitori delle elezioni e speri in un governo largo che annacqui il potere di Salvini. Ed è ovvio che Renzi tiri il sasso e nasconda la mano, dimettendosi da segretario, ma assicurandosi il controllo del partito almeno per impedirne una alleanza con il M5s. Tutto questo è ovvio. Ma è anche possibile? Premessa. Un secondo voto entro l’anno è escluso: non lo vogliono i parlamentari appena eletti, è pericoloso per tutti i partiti, non lo vuole il Quirinale. Ieri Salvini ha detto: o un governo politico o il voto. Una nuova legge elettorale non è facile da condividere. Quella attuale è stata fatta nella prospettiva di una grande coalizione tra Pd e Forza Italia. Esperimento fallito. Si ricomincia: da dove? Un piccolo premio di maggioranza è necessario (se si fosse votato col vecchio Mattarellum il centrodestra avrebbe vinto)

Le preferenze sono costose e quindi pericolose, ma se ci fossero state, gli apparati tradizionali del Mezzogiorno avrebbero forse ridimensionato il successo grillino. Il centrodestra, con le preferenze, ha conquistato la Sicilia alle regionali di novembre battendo il M5S che adesso ha invece trionfato. Votare di nuovo con la legge attuale non avrebbe senso. Perciò il voto è lontano. È possibile allora un governo politico, come vuole Salvini? Con questa definizione il leader della Lega (anzi, del centrodestra, come tiene a sottolineare) esclude il governo istituzionale aperto a tutti, che invece potrebbe essere la (difficile) soluzione caldeggiata dal Quirinale in mancanza di alternative. Un governo politico esige una maggioranza politica: per farla, al centrodestra occorre trovare una cinquantina di voti alla Camera e la metà al Senato. Impresa assai complicata. Governo politico sarebbe anche quello fatto da Pd e M5s. Impossibile, visto che Renzi controlla la maggioranza del partito contraria a un’ipotesi del genere e che per il nuovo segretario del Pd accettare di essere subordinato a Di Maio sarebbe un suicidio. Governo politico sarebbe infine quello formato da Lega e M5S. È vero che una parte dei due elettorati si sfiora, ma le due proposte economiche sono oggettivamente incompatibili. La Flat Tax è ideologicamente l’opposto del reddito di cittadinanza. Non ha detto Salvini in campagna elettorale che la sua proposta è fatta per creare soldi e quella di Di Maio per distribuirli senza averli creati? Senza considerare che un cocktail tra le due proposte in mancanza di correttivi farebbe saltare il banco. Se fossero costretti ad accettare un ‘governo di tutti’, Di Maio e Salvini potrebbero nobilitarlo facendosi eleggere il primo presidente della Camera e il secondo presidente del Senato (Salvini è senatore della Calabria...). Come azionisti di maggioranza del governo potrebbero decidere se e quando staccare la spina. Oggi è fantapolitica. Domani chissà.