Le nocciole terreno di conquista

Nella Lombardia superproduttiva, ci si dimentica spesso che l’agricoltura offre delle opportunità

DOMANDA:

MI HA COLPITO la notizia che in Lombardia le foreste stanno lentamente recuperando terreno. Ho sempre pensato che la nostra regione avesse più problemi di cemento, invece un aspetto che spesso ci dimentichiamo è che essendoci “ammassati” nelle zone di pianure, tante nostre zone un tempo coltivate sono andate inselvatichendosi. Bisognerebbe introdurre nuove colture, magari incentivare attività agricole che possano attrarre i giovani. Ne guadagnerebbe anche l’ambiente. Enrico, Pavia

RISPOSTA:

MALE CHE VADA restano le nocciole. Nella Lombardia superproduttiva, ci si dimentica spesso che l’agricoltura offre delle opportunità. Non tutti sanno che siamo i primi produttori di nocciole in Europa e i secondi al mondo dopo la Turchia. Il merito va a regioni come Piemonte, Lazio, Campania e Sicilia, dove la coltivazione è una tradizione. La domanda è in crescita da parte delle aziende dolciarie e i volumi d’affari danno indicazioni al rialzo, per questo i 130 ettari (sono 80mila in Italia) coltivati a nocciolo in Lombardia dovrebbero aumentare e per questo motivo la Regione ha messo in campo un piano di lavoro che va dall’attività di ricerca, all’assistenza tecnica, a misure finanziarie di sostegno, alla promozione di accordi di filiera con il settore della trasformazione. L’a sfida è superare i turchi con un prodotto al “top”, ma soprattutto affascinare i giovani e spingerli a mettersi alla prova. ivano.costa@ilgiorno.net