Milano, 10 giugno 2019 - Non inganni la denominazione: anche se la data di iscrizione al registro delle imprese li qualifica botteghe e laboratori storici, questi sono spesso fucine di grande innovazione e modernità. Fattori di un successo tutto milanese e qualità irrinunciabili per chi, come le imprese del commercio, deve saper restare sul mercato e vincere la concorrenza, prima di tutto, del tempo che cambia stili, mode e abitudini. Come tradizione ormai da qualche anno, “Il Giorno“ torna con un libro che raccoglie molti dei volti e delle storie che siamo andati a cercare per raccontarli ai lettori e che hanno arricchito, l’inverno scorso, la mostra a cielo aperto allestita in via Dante a Milano.
Un omaggio semplice e senza retoriche a quel sapere artigiano che si trasmette di generazione in generazione, spesso direttamente di padre in figlio, all’interno di piccole aziende, laboratori e negozi. Tutti chiamati, nel corso di questo continuo passaggio di consegne, a rinnovarsi e innovare, misurandosi con tecnologie, strategie produttive e di marketing, idee di design sempre più moderne. Tanto da aver reso il modello nato a Milano, capitale delle startup più innovative, un riferimento universalmente riconosciuto. Oltre che uno straordinario patrimonio culturale da tutelare e valorizzare. È la città che ci piace raccontare, come continueremo a fare sul “Giorno”. Con la stessa passione di chi ha saputo costruire quest’invidiabile tesoro. “Antichi negozi a Milano - la tradizione che guarda la futuro“, titolo di questo libro, vuole essere, come quelli che lo hanno preceduto, anche una guida utile per andare alla scoperta - come abbiamo già fatto noi settimana dopo settimana, riservando loro un appuntamento nelle pagine della Cronaca - di negozi e volti che costituiscono l’ossatura dell’economia milanese e l’immagine di una tradizione fatta di passione, stile e lavoro, che tutti ci invidiano.