Negozi chiusi, il web corre

Mentre si discute della possibilità di vietare l’apertura dei negozi la domenica e nei giorni festivi, la Rete si attrezza sempre meglio per alimentare il circuito dei consumi

Milano, 18 settembre 2018 - Mentre si discute della possibilità di vietare l’apertura dei negozi la domenica e nei giorni festivi, la Rete si attrezza sempre meglio per alimentare il circuito dei consumi. L’esperienza dell’acquisto online sta diventando un’alternativa concreta al classico shopping e si sta trasformando in una consuetudine per molti consumatori. Fino a qualche tempo fa ciò era impensabile, sia per le resistenze derivanti dalla scarsa fiducia nella sicurezza delle transazioni online, sia per le difficoltà di scegliere prodotti – per i quali l’attesa poteva anche essere lunga - basandosi su foto e scarne descrizioni. Tuttavia, la possibilità di acquistare in qualunque momento, potendo peraltro risparmiare comparando il prezzo dello stesso prodotto su diversi siti, con un notevole risparmio di tempo - unitamente al miglioramento generale e alla sicurezza dei vari servizi - ha conquistato molti consumatori. Senza dimenticare che la Rete offre la possibilità di trovare prodotti di nicchia spesso difficilmente individuabili nei negozi reali o disponibili solo all’estero. Insomma, basta un clic per ricevere a casa il prodotto desiderato. Dati recenti evidenziano che anche l’Italia registra una crescita del commercio online.

 econdo uno studio di inizio anno di Confcommercio, il giro d’affari dell’e-commerce vale 24 miliardi di euro. Nel 2018, il settore è aumentato del 9% rispetto all’anno precedente, con 17.432 imprese attive in tutto il Paese e 3.142 nella sola Lombardia. Questi ultimi sono numeri che spiccano in un’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi sui dati del registro delle imprese. Una crescita del 58% per la Lombardia e del 68% per l’Italia. Considerando gli ultimi cinque anni di un mercato che impiega quasi 6mila addetti in regione su 26mila a livello nazionale, la realtà lombarda rappresenta il 23% del totale nazionale. In Lombardia, Milano è in vetta per numero di imprese, con quasi 4 mila addetti, seguita da Brescia (383 imprese), Bergamo e Monza Brianza (con circa 300 imprese ciascuna). Brescia è anche il territorio dove giovani (25,6%) e stranieri (12,5%) pesano di più sul settore. A livello nazionale, Roma è prima per imprese (1.523 sedi) seguita da Milano, Napoli (1.283) e Torino (700). Quasi un’impresa su quattro tra quelle che si occupano di vendita su internet è guidata da giovani (24%) e circa il 10% è in mano a imprenditori nati all’estero.