Natale solidale

Le potenzialità inclusive di internet si sprigionano soprattutto in prossimità di grandi eventi

Milano, 13 dicembre 2018 - Le potenzialità inclusive di internet si sprigionano soprattutto in prossimità di grandi eventi, quando la piazza virtuale attira e aggrega una molteplicità infinita di utenti, amplificando la diffusione di iniziative e azioni. È anche il caso del Natale. Biglietti di auguri e addobbi natalizi, agende e calendari, panettoni, dolci e cesti natalizi, oltre a regali di abbigliamento, gadget di vario tipo e classiche donazioni a sostegno di progetti: sono i doni solidali di Natale che è possibile trovare su “Italia non profit”, piattaforma che ha aggregato moltissime proposte natalizie messe online dalle organizzazioni non profit italiane. Sono 116 gli enti che si possono sostenere con un regalo solidale, più di 2.000 le organizzazioni registrate - che pubblicano nella pagina a loro dedicata informazioni su attività e progetti, governance e bilanci, in totale trasparenza - e oltre 160mila gli utenti che nel 2018 hanno visitato la piattaforma. Ci sono prodotti che costano un euro e altri che arrivano ai 150. La procedura per scegliere il regalo e effettuare l’acquisto è molto semplice e immediata: si può iniziare la ricerca partendo da una categoria merceologica e da un prodotto, o da una determinata organizzazione e da un ente che si occupa di un progetto specifico.

Nel 2017, “regali di natale solidali” è stato cercato online 1.300 volte e “regali solidali” 5.400. Ciò evidenzia un forte interesse verso gli shop solidali ma una percentuale davvero piccola del potenziale da raggiungere e sensibilizzare. Anche sui singoli prodotti non è facile per il Terzo Settore emergere, così diviso tra infinite singole proposte, ed è altrettanto arduo competere contro le grandi piattaforme del commercio elettronico, ha chiarito Giulia Frangione, amministratore unico di Italia non profit. Sono rappresentate molte cause sociali: la maggior parte degli enti (il 35%) si occupa di assistenza sociale e socio-sanitaria; seguono (23%) cooperazione internazionale e economia solidale; il 10% si occupa di ricerca, istruzione e formazione; il 9% di salute; il 5% di ambiente e animali; il resto di altri progetti, tra cui arte e cultura, protezione civile ed emergenza. Le dimensioni economiche degli enti che hanno aderito variano molto: il 45% ha un fatturato superiore ai 700mila euro, il 20% un fatturato sotto i 50mila.