Ci mancava il monopattino elettrico

Consentirne il transito sulle piste ciclabili presuppone che questi tracciati siano meglio definiti e più completi di quanto non siano adesso

DOMANDA:

GIÀ HO faticato ad accettare che l’hoverboard, il monopattino elettrico, diciamo così, finisse nel paniere degli italiani e diventasse oggetto di rilevazione del nostro tenore di vita, ora, sia anche oggetto di discussione sulle modifiche al Codice della strada mi sembra troppo. Che siano in centro o periferiche le nostre strade faticano a sopportare l’invasione dei vari mezzi, che si debba anche prestare attenzione ai monopattini sulle ciclabili mi sembra troppo. Marco, Milano

RISPOSTA: 

DICIAMO che è iniziata la discussione. Come dice il proverbio? Entrare Papa in conclave e uscire cardinale. Lo stesso vale per le modifiche al Codice della strada, tanti i cambiamenti previsti, ma siamo a livello di cantiere aperto. Certo, viste così, le nuove norme paiono rivoluzionarie. Soprattutto per i ciclisti per i quali sembra emergere più attenzione. Semmai è il settore skate, monopattini e hoverboard, entrati nel paniere degli italiani, a sollevare qualche perlessità. Consentire il transito sulle piste ciclabili presuppone che questi tracciati siano meglio definiti e più completi di quanto non siano adesso. Restando solo a Milano, non si contano le lamentele che dai vari quartieri si sono levate per le condizioni e le carenze di questi percorsi, se si aggiunge anche il transito di questi mezzi si rischia l’“ingorgo”. ivano.costa@ilgiorno.net