Giù le "manine" dall'impresa nel volley donne

In periodi magri l'impresa di questa nazionale puù diventare esempio per il Paese

Ivano Costa

Ivano Costa

Milano, 20 ottobre 2018 -

DOMANDA:

Almeno una “manina” buona in Italia c’è. È quella di Paola Egonu che ha piazzato il punto vincente nella partita con la Cina e ha portato l’Italia femminile alla finale del mondiale di volley. Ma a decidere la partita è stato l’atteggiamento mentale di queste giovani donne che non hanno perso per un attimo fiducia nella possibilità di farcela, neppure quando improvvisamente la partita ha preso una piega storta. Chissà che non sia così anche fuori dallo sport. Davide, Lecco

RISPOSTA:

Lasciamo le “manine” al loro posto anche se in questi giorni sono diventate un tormentone e godiamoci questa bella storia della Nazionale italiana di volley. Infelice l’orario della partita che avrà spinto più di qualcuno a dare una sbirciatina dal computer in ufficio, sono riuscite a galvanizzare anche chi con questo sport non ha molta dimestichezza perché la loro partita è stata una storia tutta basata sulla volontà, la forza di crederci, di non lasciarsi mai andare. Sembrava vinta, poi persa, poi tutti quegli interminabili “rigori” del match point arrivato all’ottavo tentativo. Sembrava non finire mai, non hanno fatto un passo indietro le Azzurre. E hanno firmato l’impresa conquistando la finale. In periodi magri la loro storia può diventare un esempio per il Paese come fu per l’Italia del calcio che nell’82 vinse il Mondiale, dà speranza. Tutto giusto, per rialzare un po’ il morale. Scordando le “manine”. ivano.costa@ilgiorno.net