Milano, Torino e la politica dei risultati

La capacità della politica locale di coordinarsi per ottenere risultati utili per tutti.

Milano, 19 luglio 2019

DOMANDA

Caro direttore, è arrivata la notizia che i sindaci di Milano e Torino si sono trovati a Novara, per un incontro che se non di pace sa quasi di armistizio, quasi risorgimentale, tra due città in competizione. Prima la questione delle Olimpiadi da cui Torino è rimasta esclusa, per problemi politici. Stessa fine ha fatto il Salone dell’Automobile, in trasloco a Milano. Mi pare che più che far la pace con Milano, i torinesi debbano far pace con se stessi. Luciano, Turbigo

RISPOSTA

In effetti sì, davanti ai flop nella competizione con Milano, la politica torinese dovrebbe far pace con se stessa. La questione che pone, tuttavia, non è rilevante in termini di guerre di campanile, che pure in questo Paese ci sono e determinano spesso effetti devastanti, quanto di capacità della politica locale di coordinarsi per ottenere risultati utili per tutti. La Lombardia e il Veneto hanno ottenuto un successo al Cio, con i Giochi del 2026, perché coordinandosi con il Governo, le due Regioni, insieme ai sindaci di Milano e Cortina, hanno lavorato a un progetto comune. Limando le differenze e mettendosi d’accordo per un risultato positivo per tutti. Un esempio che altre realtà italiane, Torino ma anche Roma, dovrebbero seguire, un modello messo a frutto con l’Expo del 2015, che fu una meta fissa di governi e amministrazioni di colori politici antitetici, capaci di lavorare nella stessa direzione.