Migranti, l’Italia è più esposta. Ma non sia un alibi

La questione dei flussi migratori è una sfida globale che va affrontata quanto meno a livello di Unione europea

Milano, 21 luglio 2018 -

DOMANDA:

Caro direttore, sono ormai anni che dall’Africa fuggono intere popolazioni con donne e bambini al seguito, su mezzi fatiscenti e pericolosi ad attraversare il braccio di mare che separa la Libia e la Tunisia dall’Italia? Parlando con dei missionari cattolici, mi hanno tutti confermato che con i soldi spesi avremmo potuto fare molto, ma molto di più, aiutando le missioni in loco. Bisognava proprio buttare al vento tanti soldi? Facilitare il mercato delle Ong e delle Cooperative d’accoglienza? C’è tutto un mangia-mangia, e l’Italia ne fa le spese. Dino Pegoraro, Milano

RISPOSTA:

Capisco la sua rabbia per una situazione che presenta aspetti economici, politici e anche umanitari. Dubbi sulla trasparenza delle Ong sono stati sollevati da più parti e si sono anche avuti riscontri concreti del fatto che quei dubbi non fossero infondati. Sull’immigrazione si è costruito un business redditizio per molti e questo non è un mistero. La questione dei flussi migratori è una sfida globale che va affrontata quanto meno a livello di Unione europea. Il pugno fermo mostrato dall’attuale governo italiano può servire da stimolo alle istituzioni di Bruxelles per affrontare in modo più equilibrato il problema, costringendo tutti i partner europei ad assumersi le proprie responsabilità. Il nostro Paese, essendo il più facilmente raggiungibile dal Nord Africa, è più esposto degli altri agli sbarchi e ciò per anni ha rappresentato un alibi per far entrare in Italia un numero forse eccessivo di migranti. Ora le cose potrebbero cambiare. sandro.neri@ilgiorno.net