Francia cruciale

Il blocco imposto agli sbarchi gestiti dalle Ong è competenza ‘quasi’ esclusiva del ministro degli Interni. Ma imporre un simile blocco alle navi militari della missione Eunavformed va a calpestare l’ambito del ministro della Difesa

Milano, 11 luglio 2018 - In astratto è solo una questione di competenze. Il blocco imposto agli sbarchi gestiti dalle Ong è competenza ‘quasi’ esclusiva del ministro degli Interni. Ma imporre un simile blocco alle navi militari della missione Eunavformed va a calpestare l’ambito del ministro della Difesa. E c’è di più. Si tratta di missione a guida italiana che concorre, indirettamente, a sostenere i nostri interessi in Libia. Perché è bene ricordarlo: ciò che si vede sono i migranti che arrivano dal fronte libico; ma quello che non si vede è la lotta sorda (e sordida) che altri stati europei stanno giocando in Libia, Francia in testa, a scapito degli interessi italiani. Poi c’è una questione di consenso. Salvini fa la voce grossa sull’immigrazione e può permettersi il lusso di assumere una posizione univoca. Sa di avere il pieno appoggio della sua parte politica. Mentre i 5 Stelle sono in difficoltà. Lo si vede dalle repliche, garbate, di Toninelli, sempre su una questione di competenze, la gestione dei porti, e lo si vede, ben più esplicitamente, nelle plateali dichiarazioni di Fico.

L’anima di sinistra, che non è la sola ma che c’è, dei pentastellati mal sopporta le chiusure salviniane. Questi hanno una grande fortuna: il Pd è silente, tutto assorbito dalle beghe interne. Ma la questione del consenso resta e fa soffrire. Conte è riemerso solo alla vigilia del vertice di Innsbruck. Si può supporre che stia mediando per trovare la quadra. Che va trovata con urgenza perché a Innsbruck la vera partita per Salvini, in prima uscita, non sarà tanto la questione di quanti arrivano dalle coste libiche, quanto piuttosto la gestione europea dei già arrivati. Perché convergere con i sovranisti austriaci e tedeschi risponderà pure alle ragioni del cuore (di Salvini), ma contrasta con il nostro interesse alla redistribuzione dei carichi. Per questo il fronte delle relazioni con la Francia è cruciale. Anche perché, a oggi, il governo di Macron è l’unico saldo e forte anche se con popolarità in calo. Ma questa è una questione di politica estera ed europea e di nuovo è un affare di competenze e di sentimenti.