Salviamo il dottore

Il problema è come sempre di scelta politica: ed evitare che la figura del medico di famiglia rischi di estinguersi, o di consumarsi, è una scelta importante che attiene alla tutela della nostra salute

Milano, 19 marzo 2018 - Se fossero solo dei medici, beh, in qualche modo si potrebbe rimediare. Magari allargando il numero chiuso, anche se non è quello il vero problema. Di sicuro, non si può fare il contrario: mettere il numero chiuso alle famiglie, già prosciugate dalla crisi. No, il problema è come sempre di scelta politica: ed evitare che la figura del medico di famiglia rischi di estinguersi, o di consumarsi, è una scelta importante che attiene alla tutela della nostra salute, certo, ma non solo. Perché è vero che nulla è più come una volta. Ovvio. Ma a forza di non esserlo più, abbiamo piano piano perso non solo le organizzazioni sociali di riferimento (partiti, sindacati, parrocchie) ma anche le figure singole: il parroco, la maestra, il maresciallo dei carabinieri, e appunto il medico. Dal quale andavamo per qualche ricetta, un controllo, per chiacchierare dei nostri mali e dei nostri problemi. Un po’ aprivamo la camicia per farci auscultare i polmoni, e un po’ aprivamo il cuore. Da tempo non è più cosi. Con 1.000-1.500 assistiti, è impossibile coltivare dei rapporti personali. Una visita è un privilegio. Con una mail o un sms tutto è più facile e veloce, soprattutto per loro.

Chiedi e ti sarà dato: se hai davanti un anziano in farmacia, puoi avvertire casa che fai tardi, perché ha in mano un pacco di ricette sufficienti a curare una favela di Buenos Aires. Tutto ciò, ovviamente, non è un buon motivo per non contrastare l’emorragia di questi sanitari, lasciando scoperte fasce importanti di popolazione. Anzi, abbiamo la necessità prima di tutto di tamponare le falle dando adeguati incentivi ai giovani perché scelgano questa specialità. Poi l’occasione per rilanciarne la funzione, formandoli in modo da non essere per i cittadini solo un numero di cellulare. La politica dice: bisogna ascoltare la gente. Bravi. Ne sentirete delle belle. E se non bastano le orecchie, prendete lo stetoscopio. Quello del vecchio medico di famiglia, ad esempio, a cui spesso bastava un’occhiata e un colpo di tosse per dare la cura. Quella giusta.