La sirena del PPE

Per capire dove andrà a parare Matteo Salvini è utile guardare anche al di là delle Alpi dove si moltiplicano i segnali di attenzione nei suoi confronti

Milano, 9 settembre 2018 - Per capire dove andrà a parare Matteo Salvini è utile guardare anche al di là delle Alpi dove si moltiplicano i segnali di attenzione nei suoi confronti e dove molte cose si stanno muovendo. Un testimone del recente incontro milanese con il presidente ungherese Victor Orbàn racconta una versione interessante. Orbàn dopo aver confermato l’amicizia primaria con Berlusconi e profuso elogi a Salvini avrebbe spiegato al leader della Lega come il clima in Europa stia cambiando. Tra popolari e populisti si moltiplicano gli scambi di amorosi sensi e, a partire dalla convergenza su una politica migratoria molto rigida, potrebbe configurarsi un’intesa politica sostenuta dai mutati rapporti di forza. Le elezioni infatti penalizzando i socialisti e premiando i nazional populisti potrebbero rendere obbligata l’intesa tra il centro e la destra.

Pochi giorni dopo Manfred Weber, fresco candidato della CSU bavarese e della CDU a presiedere la futura Commissione, cioè il “governo” europeo, ha dichiarato piena fiducia in Orbàn che come lui fa parte del PPE, di voler incontrare Salvini e dialogare con i sovranisti. Se i popolari europei virano a destra e per conservare il potere cambiano spalla al loro fucile perché mai Salvini dovrebbe rifiutare di far parte della nuova alleanza? Weber non è la Merkel e il modello sarebbe quello storico della coalizione italiana di centro destra. Lo stesso modello ha trionfato di recente in Austria e governa in Polonia, a Praga e in Slovacchia. Angela Merkel ha cercato di opporsi a Weber ma ha dovuto piegarsi per salvare l’alleanza con il partito gemello bavarese e il suo stesso governo con i socialdemocratici appeso ai voti della CSU. Un’Europa a guida popolar/populista e pronuba a Putin suonerebbe la campana a morto anche per l’asse franco-tedesco e per lo stesso presidente Macron. E in Italia? Già oggi i 5 Stelle soffrono l’esuberanza di Salvini. Isolati, con la Lega installata al potere anche in Europa si dovrebbero rassegnare a fare le comparse onde evitare che il ministro degli interni stacchi la spina al governo Conte.