Questione lupi e affamati di emergenze

Meno di 2mila esemplari censiti tra Alpi e Appennino ma c'è che chi pensa a battute di caccia per mitigare la presenza di questi animali

Milano, 4 aprile 2019 

DOMANDA

Saranno anche un problema, non metto in dubbio che a qualche allevatore possano aver fatto danni, ma da qui a trasformare la presenza dei lupi nelle nostre montagne in un’emergenza mi pare ci sia una bella differenza. Invece stranamente sulla questione si è concentrata un’attenzione e si è sviluppato quasi un braccio di ferro che francamente non si riesce a capire. In questo paese tutto diventa un fatto “epocale” e alla fine non si risolve mai nulla. Nico, Pavia

RISPOSTA

Certo parlare di emergenza sembra un paradosso. Sull’intero arco alpino, lungo circa 1.300 chilometri, sono stati censiti circa 300 lupi, lungo gli Appennini - quasi 1.350 chilometri di dorsale - risultano muoversi poco meno di 1.600 esemplari. Immaginare case, allevamenti assediati da branchi di famelici predatori vira più sulla fiaba horror che sulla realtà. Eppure si è arrivati a sollevare il caso: troppi lupi, fuori le doppiette per “abbattimenti controllati”. Non sarà così, anziché sparare si procederà con azioni di mitigazione e controllo. Ma ancora non è detta l’ultima parola. Tanto fervore è difficile da comprendere. Se tenuta a bada e gestita questa presenza non diverrà certo ingombrante come quella dei cinghiali ai quali sono imputati danni in un anno per 300 milioni.