Lombardia ferma. In attesa del treno

Nell’arco di un anno il servizio ferroviario lombardo è peggiorato e già non veniva da risultati eclatanti

DOMANDA:

E ADESSO come la mettiamo? Sono mesi che da qualsiasi linea ferroviaria che attraversa la Lombardia arrivano segnali di gravi problemi: treni soppressi, ritardi all’ordine del giorno, rotture (di vagoni o motrici). Adesso lo stesso amministratore delegato di Trenord ha ammesso che non solo le lamentele sono giustificate, ma sono destinate a proseguire altri due anni perché solo nel 2020 si potrà avere qualche timido miglioramento con l’arrivo dei nuovi treni comprati dalla Regione. A chi come me usa tutti i giorni il treno per lavoro poco importa che arrivino rimborsi per i disservizi. La maggior parte di noi pendolari vuole solo un servizio. Efficace. Michele, Cremona

RISPOSTA: 

GIÙ LA MASCHERA, i pendolari hanno tutte le ragioni. Se possibile nell’arco di un anno il servizio ferroviario lombardo è peggiorato e già non veniva da risultati eclatanti. E non si è in presenza del solito gusto per la lamentela italiano, perché lo stesso nuovo amministratore delegato di Trenord non ha potuto altro che ammettere un drastico calo della puntualità del servizio (scesa sotto l’80%) il raddoppio delle corse soppresse, ma soprattutto che l’infrastruttura è ormai giunta al limite delle sue capacità, tradotto: rete ferroviaria in crisi. E la situazione non cambierà neppure nel 2019, forse qualche segnale nel 2020 quando arriveranno i primi treni acquistati dalla Regione. Puntare il dito su Trenord è quasi accanirsi ormai, la realtà è che in questa partita dei trasporti ferroviari lombardi, Trenitalia e soprattutto Rfi con la cura delle linee poco hanno fatto se non mettere sul piatto promesse. E questo la Lombardia non se lo merita. ivano.costa@ilgiorno.net