Sorpresa, la pandemia moltiplica gli acquisti di libri digitali

Mentre all’inizio della pandemia prevalevano disaffezione e disattenzione verso la lettura, ora si nota una netta ripresa del numero di lettori, soprattutto di e-book

Milano, 24 dicembre 2020 - Si notano profondi cambiamenti nelle abitudini degli italiani tra la prima e la seconda ondata del Covid. Mentre all’inizio della pandemia, a causa dei cambiamenti improvvisi nelle abitudini personali e famigliari e dell’incertezza sull’evoluzione del virus, prevalevano disaffezione e disattenzione verso la lettura, ora si nota una netta ripresa del numero di lettori, soprattutto di e-book. Le tecnologie si sono rivelate un volano nel risveglio dell’interesse verso la lettura. In ottobre, il 61% dei cittadini tra i 15 e i 74 anni ha dichiarato di aver letto negli ultimi 12 mesi un libro, compresi gli e-book e gli audiolibri. L’anno scorso la percentuale era del 58% e nel 2018 del 55%. Lo documenta una indagine curata dal Centro per il libro e la lettura (Cepell) del Ministero dei beni culturali (Mibact) e dall’Associazione italiana editori (Aie), con la collaborazione di Pepe Research, dal titolo “La lettura e i consumi culturali nell’anno dell’emergenza”.

I lettori di e-book toccano il 30% (erano il 26% a maggio 2020 e il 25% nel 2019), quelli di audiolibri arrivano al 12% (erano l’11% a maggio 2020 e il 10% nel 2019). Su 100 lettori, 40 utilizzano supporti perlopiù digitali; erano 32 nel 2019. Per quanto riguarda gli acquisti, 3,4 milioni di italiani, dal primo lockdown, hanno comprato per la prima volta in vita loro un libro on-line, 2,3 milioni un e-book. Tuttavia, questa espansione non ha impedito alle librerie di recuperare pubblico. A frequentarle nel mese di ottobre sono stati il 67% dei lettori, contro il 20% di maggio. Dunque l’intera filiera, nel complesso, sembra ripartita.