A lezione per prevenire i femminicidi

Il caso di Elena, morta a Ibiza, ripropone il tema della violenza di genere. Prima delle repressione, serve un cambiamento culturale

LETTERA

Caro Direttore, il caso di Elena, la ragazza morta a Ibiza durante una vacanza e probabilmente vittima di un omicidio-suicidio, ripropone il tema dell’inarrestabile violenza contro le donne. Ne parlano giornali e televisioni, ma la strage non si ferma. Segno che il messaggio non arriva. Antonio, da ilgiorno.it

RISPOSTA

Innanzitutto chi fa informazione ha il dovere di parlare sempre di vicende come questa e, soprattutto, della strage continua ai danni delle donne. Il messaggio, ne sono certo, arriva ai destinatari. Il problema è che non viene colto a causa, anche e soprattutto, di un deficit culturale tutto maschile, che neppure la società moderna, fatta di comunicazione e nuove sensibilità, è riuscita a superare. Nel caso poi di Elena, la ragazza trovata morta a Ibiza insieme al fidanzato dopo un volo dal quarto piano di un albergo, un piccolo passo, sul fronte della sensibilizzazione al problema, si sta facendo. Il preside della scuola che la ragazza frequentava, il liceo “Setti Carraro” di Milano, annuncia che dal prossimo anno si terranno ore di educazione civica dedicate alla lotta contro la violenza di genere. Il progetto è espressamente finalizzato a educare i ragazzi di oggi, uomini di domani, al rispetto dell’altro sesso. Prima ancora che la repressione, necessaria dopo delitti così efferati, serve un cambiamento culturale nella mentalità e nel modo di pensare degli uomini. Solo così si può sperare di non vedere più così tante tragedie. mail: sandro.neri@ilgiorno.net