Morti sul lavoro: numeri da strage

Una sequenza impressionante, aggiornata giorno per giorno. Entrata talmente nelle quotidianità che ormai non ci si fa più caso

Milano, 10 agosto 2019

LETTERA

Vero che pensiamo alle vacanze, ma due morti e vari feriti sul lavoro in neppure 24 ore in Lombardia è un segnale che non può passare nel silenzio. La verità è che da tempo il tema della sicurezza è stato accantonato perché altre - in ambito lavoro - sono state le emergenze. Ma se è indiscutibile che il lavoro dà dignità all’uomo, qualsiasi sia la mansione, è altrettanto vero che non si può pagare questo riconoscimento con la vita. Nè si può relegare tutta la sequela di incidenti alla voce “fatalità”. Giovanni C., Milano

RISPOSTA

Una sequenza impressionante, aggiornata giorno per giorno. Entrata talmente nelle quotidianità che ormai non ci si fa più caso. Due morti e tre feriti sul lavoro in Lombardia nell’arco di 24 ore dovrebbero però far scattare il campanello d’allarme. In nemmeno otto mesi fanno 75 croci. Una strage che sta passando sotto silenzio. Si deve arrivare al perché di così tanti incidenti e tornare a rivedere non tanto la questione sicurezza sui luoghi di lavoro quanto la reale osservanza di tutte le norme e i regolamenti che negli anni si sono accumulati. Se a fronte di tante belle disposizioni messe nero su bianco non fanno seguito controlli si continuerà a morire di lavoro e succederà anche quando ce ne sarà ancora meno. ivano.costa@ilgiorno.net