La zanzara coreana. Un nome che fa paura

L’ultima minaccia sbarcata in terra lombarda si chiama “Aedes koreicus”, una specie di zanzara che secondo una ricerca dell’Università degli Studi di Milano si sta diffondendo molto rapidamente nell’area pedemontana e nelle pianure del nord Italia. Il nome tradisce le origini, un'area geografica che alle latitudini italiote ha sempre fatto rima con dispiaceri. A cominciare da Pak Doo-ik e quel 1-0 con cui la Corea del Nord eliminò contro ogni pronostico l’Italia ai mondiali di Inghilterra ‘66. A distanza di anni un’altra beffa, questa volta con la complicità di Byron Moreno, il contestatissimo arbitro di Corea del Sud-Italia 2-1 costata una nuova dolorosa eliminazione azzurra. Come dire: scambiando l’ordine delle Coree, il risultato non cambia. Per la verità il pingue fischietto ecuadoregno non doveva essere uno stinco di santo: nel 2010 venne arrestato dalla Dea all’aeroporto JFK di New York mentre cercava di entrare negli Stati Uniti con circa 6 chili di eroina e tornato in patria venne indagato per evasione fiscale ma questo è un altro discorso. C’è un altro tipetto dall’aria solo in apparenza innocua che fa parlare di sé. A dispetto di un ovale pacioso e un taglio di capelli alla Groucho Marx Kim Jong-un, leader maximo della Repubblica Popolare Democratica della Corea, va matto per i test nucleari e non apprezza gli oppositori: familiari e parenti stretti spariti per sempre ne sanno qualcosa. Chissà allora cosa dovremo aspettarci dalla zanzara coreana, che i ricercatori dicono essersi evoluta per resistere ai climi freddi. Magari tra qualche tempo scopriremo pure che non ha il Green pass e riceve il reddito di cittadinanza. Roba da matti.