L'ultima spiaggia

Spetta a Fico dar fondo a tutte le risorse politiche e diplomatiche per superare i muri di ostilità creati dalla feroce contrapposizione dei 5 Stelle al Pd

Milano, 25 aprile 2018 - Non ha torto chi teme che le conseguenze di questo secondo mandato esplorativo possano essere più gravi di quelle provocate dal primo. In effetti, a ben guardare, il tentativo della Casellati non ha solo spezzato – o semplicemente interrotto? – i rapporti tra la Lega e il Movimento 5 Stelle, ma ha anche messo a dura prova la reciproca fiducia tra Berlusconi e Salvini. Ora, il tentativo di Fico rischia di squassare il Pd.

Eppure dovrebbe essere chiaro che questo è probabilmente anche l’ultimo tentativo di dar vita a un governo politico. Frutto, cioè, di un contratto tra partiti. Il suo fallimento minerebbe anche l’estremo tentativo di varare un governo del presidente al quale, del resto, Lega e 5 Stelle hanno già preannunciato la loro ostilità. Del resto, come immaginare che forze politiche che non sono riuscite ad accordarsi separatamente all’improvviso cedano ai moniti del Quirinale e formino un cartello maggioritario, se non unanime? Al massimo potrebbe nascere un governo balneare, che affronti gli impegni improcrastinabili e si dedichi alla scrittura di una nuova legge elettorale. Con quale probabilità di successo, nessuno può dirlo.

Intanto spetta a Fico di dar fondo a tutte le risorse politiche e diplomatiche per superare i muri di ostilità creati dalla feroce contrapposizione dei 5 Stelle al Pd. Preliminarmente dovrà sbarazzare il tavolo dalla inaffidabilità creata da Di Maio con la sua doppia trattativa. Poi dovrà assicurare il Pd – e non solo! – che la scelta atlantica ed europea è definitiva e non un maquillage, e che l’accordo è tra forze di pari dignità. Solo a quel punto si potrà entrare nel merito di un contratto di governo. Quanto al Pd, ha il dovere di restare unito e Renzi, dopo la sconfitta, ha l’occasione di dare una prova di responsabilità nell’interesse del Paese.