L'originale e la copia

La ruota gira, in senso politico e generazionale

Milano, 15 ottobre 2018 - Partiamo dalla coda: l’Europa. A maggio prossimo si vota e, elezioni dopo elezioni, prende sempre più corpo la possibilità che le urne scrivano la pagina di una pacifica rivoluzione. Non solo con l’avanzata di sovranisti-populisti vari, unita alla flessione/crollo dei partiti tradizionali: l’establishment politico del vecchio continente.

No, il risultato di ieri in Baviera ci conferma che il quadro si sta disarticolando in tanti rivoli, verso destra, certo, sulla spinta del mal risolto problema migratorio, ma anche verso una sinistra moderna, quando e dove esiste. Come quella verde di Katharina Schultze, anni 33, che si è mangiata i resti della socialdemocrazia, oramai un misto tra il Pd e il defunto partito socialista francese. La ruota gira, insomma, in senso politico e generazionale. Inevitabile. Come è inevitabile che il crollo dei cristiano sociali, i super alleati e super conservatori del governo centrale, finisca per aprire una crepa nel muro di casa Merkel. Niente fa pensare ancora a un crollo, ma certo con una Spd ai minimi termini e con la tradizionale alleanza democristiana in crisi, la cancelliera è un po’ meno di ferro e un po’ più di latta. Di sicuro, a Monaco, la inattaccabile maggioranza assoluta della Csu si è sciolta come il burro. Da oktoberfest a oktober funerale per il suo leader, il ministro degli Interni Seehofer, l’uomo che ha rischiato di mandare a casa frau Angela, e che ora a casa rischia di andarci lui.

Paladino della lotta alla migrazione clandestina, faccia dura e piglio deciso, ha confermato che ognuno deve fare il suo mestiere: il sovranista è bene che lo facciano i sovranisti. La gente crede a loro e non alle imitazioni. Non a caso è il ceto medio, la pancia tradizionale e migliore della Csu, che ha ingrossato le fila della destra più radicale, Alleanza per la Germania, passata da zero a undici mettendo tutti e due i piedi dentro il parlamento bavarese. Più o meno lo stesso travaso che probabilmente si è verificato dagli eredi di Brandt ai Verdi. Il travaso che fotografa anche l’attuale geografia politica italiana. E che potrebbe diventare la foto di famiglia della prossima Europa.