Risultato banale diventa “impresa”. Così siamo ridotti

Questa Italia da “lavori in corso” di Mancini contro la Polonia, pur scarsa come è apparsa, ha giocato e dettato i tempi della partita

Milano, 16 ottobre 2018 -

DOMANDA:

Basta veramente poco per sognare. Noi italiani siamo fatti così. La dimostrazione dall’ultima partita della Nazionale che è finita in un’esagerata esultanza. Certo che abbiamo giocato bene, ma il fatto di aver battuto il fantasma della Polonia e avere evitato la fascia B non ha risolto d’incanto tutti i problemi di un movimento che muove milioni di euro ma non ha saputo costruire un bacino cui rifornirsi. All’Italia mancano i top player, dobbiamo rassegnarci a soffrire. Alberto, Como

RISPOSTA:

Di sicuro non si è vinto il Mondiale, ma almeno una cosa va riconosciuta. Questa Italia da “lavori in corso” di Mancini contro la Polonia, pur scarsa come è apparsa, ha giocato e dettato i tempi della partita. Più che sui polacchi si è imposta su una buona dose di sfortuna dopo che traverse e occasioni sprecate sembravano aver aperto le porte alla retrocessione nella fascia B, altra delusione dopo l’esclusione dal mondiale russo. È vero, qualche aggettivo di troppo è scappato, l’enfasi può essere sembrata sopra le righe, ma dopo tanti bocconi amari ci può anche stare. L’esultanza non cancella il fatto che la salita per tornare a livelli accettabili non è ancora iniziata e che oggi al di là del gran parlare di calcio e di scoprire a ogni partita nuovi eroi non ci sono fuoriclasse fra cui scegliere. Ogni partita sarà una fatica di Ercole. ivano.costa@ilgiorno.net