Investimenti a rischio

L’opacità di certe opzioni di impiego dei risparmi è alla base di moltissimi scandali

Milano, 21 luglio 2018 - L’ordine nazionale dei giornalisti ha varato una nuova Carta del giornalismo economico-finanziario, che fissa i doveri per i giornalisti che raccontano fatti di interesse pubblico riguardanti banche, assicurazioni, soggetti che a vario titolo gestiscono i soldi dei cittadini. Ma il diritto degli utenti ad essere correttamente informati deve essere garantito anche dagli stessi soggetti finanziari che propongono loro investimenti. L’opacità di certe opzioni di impiego dei risparmi è alla base di moltissimi scandali. Tra i più devastanti per la vita di molte famiglie si ricordano i bond argentini Parmalat, rivelatisi cartastraccia, che ridussero sul lastrico migliaia di italiani, facendo evaporare i risparmi. Più di recente, la vicenda Banca Etruria e quella degli altri tre istituti di credito falliti nell’era del governo Renzi. Altro caso che interessa molti investitori lombardi (e non solo) è quello dei diamanti di investimento, che alcuni istituti di credito hanno proposto ai clienti come forma alternativa di impiego dei risparmi.

Tale forma di investimento si è rivelata un flop e ora si profila una catena di contestazioni nei confronti di alcune banche, grazie anche alla solerzia di talune associazioni di tutela dei consumatori. Codici Lombardia è da tempo impegnata a salvaguardare il diritto dei suoi associati e ha intavolato un’interlocuzione con vari istituti di credito. Monte dei Paschi di Siena, Unicredit e Intesa San Paolo hanno deciso di risarcire i propri clienti del denaro investito, mentre un contenzioso sembra aprirsi tra Codici Lombardia e la Banca Popolare di Milano, che ha proposto un accordo di conciliazione paritetica caso per caso, a partire, però, da una base di rimborso giudicata “ridicola” dall’associazione, in quanto pari al 30% delle somme investite. «Noi stiamo sconsigliando una simile soluzione ai nostri associati e a tutti quelli che hanno investito in diamanti – dichiara Davide Zanon, segretario regionale di Codici Lombardia - abbiamo basi legali solide che ci fanno essere ottimisti su un’eventuale class action, che ovviamente sarà gratuita per i consumatori». L’auspicio è che si trovi un’intesa per tutelare senza traumi le legittime ragioni degli investitori.