Milano, 21 dicembre 2020 - Ad alcuni non piace, per altri non diverte. Ma almeno in campionato l’Inter di Antonio Conte è una squadra che da diciotto mesi vince come raramente era successo in passato. Solo che la Comunicazione, soprattutto quella più vicina al tecnico salentino, e che per contratto dovrebbe rimarcare ed esaltare i successi dei nerazzurri e del suo allenatore, è più impegnata in altre faccende. C’è chi si veste da Babbo Natale e fa liste di proscrizione dividendo la stampa “buona“ da quella scomoda prima di distribuire i doni, c’è chi scrive bollettini medici, c’è chi dispensa le formazioni (quando sono ben note a tutti) e soprattutto c’è chi sceglie a chi dettare le esternazioni del presidente Zhang, ormai un “fantasma“ nel pianeta Inter visto che nel 2020 a Milano lo si è visto poche settimane.
E allora proviamo noi a ricordare coi numeri, gli unici ad essere attendibili (molto più di un comunicato stampa) la bontà del lavoro di Conte, che l’Inter, su consiglio del saggio Marotta, ha voluto non per vincere la Champions ma per provare a contrastare la Juventus in Italia. E se è vero (e lo stesso tecnico lo sa, perché anche un ottimo pilota può sbandare alla prima curva) che l’eliminazione in Europa è stato un colpo tremendo e inatteso, è anche vero che in campionato l’allenatore ha fatto cose prodigiose. Ieri Conte ha conquistato la vittoria numero 33 in 51 partite di campionato sulla panchina nerazzurra. Nelle precedenti cinquanta, un piccolo miracolo e illustri confronti: perché solo Josè Mourinho e Aldo Olivieri (con 34 vittorie) erano stati più bravi. Insomma, da quando è arrivato Conte ha conquistato 112 punti, la sua squadra ha segnato 113 reti e ne ha subìte 52 (appena 5 le sconfitte). Ecco, era opportuno ricordarlo. Soprattutto se la Comunicazione si “dimentica“ di... comunicare.