La lotta allo smog non si può vincere solo con i divieti

Dal 25 febbraio sarà attiva l'area B ma il problema dell'inquinamento non sono solo le auto

Milano, 20 febbraio 2019

DOMANDA

Ora lo stop agli Euro 4, dal 25 di febbraio “apre” Area B, che vuol dire parte della città vietata ad alcuni veicoli. Vero che il problema dello smog in una città come Milano va affrontato, ma credere che si otterranno dei risultati miracolosi è pia illusione. Qui, se non piove, ci si ritroverà sempre a fare i conti con la concentrazione dell’inquinamento. E non vengono date alternative ai pendolari: si creino grandi parcheggi “satellite”, si crei una rete di car sharing elettrico per consentire di spostarsi in questo pseudo polmone verde. Si è pensato solo a imporre veti.  Denis, Lecco

RISPOSTA

Da qualche parte si deve pur iniziare, Milano ha scelto di fare da apripista. Quanto possa essere efficace la scelta si vedrà, per ora siamo alla fase dei mugugni. Per avere in città aria nuova basta creare zone antitraffico ai veicoli con motori più vecchi? È solo questione di spegnere i diesel? Allora sarebbe pure efficace imporre che negli stabili che rientrano nella nuova area B e in quelli della più ristretta C si proceda a cambiare gli impianti di riscaldamento vetusti. Sono tutti in regola? Se non lo sono, perché non fissare una scansione che con le stesse cadenze delle restrizioni ai diesel preveda il blocco degli impianti inquinanti? Scelta troppo drastica, innescherebbe problemi anche a palazzi pubblici. Più facile puntare sulle auto (a cui è difficile rinunciare), ma non illudiamoci che l’aria cambierà. È un problema di clima e di posizione geografica, che va ben oltre le aree sorvegliate