Il passato non merita rimpianti

Non è che per i nostri nonni la vita fosse semplice e così “specchiata” da non essere scalfita da soprusi e furberie varie

DOMANDA:

FEMMINICIDI, stalking, intolleranza. Soprattutto una violenza diffusa che finisce col tracimare anche sui banchi di scuola. Mi chiedo dove stia andando questa società così tecnologica, così connessa e rivolta al futuro. Mi sembra che si vivesse meglio quando certe comodità non c’erano. La gente si aiutava di più e tante storie, anche di integrazione, non c’erano. Anziché progredire stiamo peggiorando. Nicoletta, Lodi

RISPOSTA:

LA NOSTRA VITA è cambiata con una rapidità impressionante che può aver creato qualche disorientamento, ma guardare al passato con nostalgia, rammaricandosi che “un tempo sì che si stava bene” rischia solo di essere una fuga dal tempo che si sta vivendo. Non è che per i nostri nonni la vita fosse semplice e così “specchiata” da non essere scalfita da soprusi e furberie varie. Né si può dimenticare che quelle generazioni sono state figlie della guerra e hanno vissuto a loro volta una guerra. A proposito di integrazione, vogliamo parlare del fenomeno migratorio al Nord che dava lavoro? Meglio di gran lunga i giorni d’oggi con le loro contraddizioni e ansie. Questo non vuol dire che il passato non ha valore anzi, è fondamentale perché ci indica quali errori non ripetere. A patto che lo si guardi senza avere la vista appannata dalla nostalgia. ivano.costa@ilgiorno.net