Libertà non è rifiutare il Green pass

Il Paese sta ripartendo e nessuno ha il diritto di frenare il graduale - per quanto lento - ritorno alla normalità

LETTERA

Caro Direttore, le migliaia di persone che si ritrovano in piazza alle manifestazioni (non autorizzate) dimostrano che quello dei "No Green pass" è un popolo. Agguerrito e organizzato, che non pare intenzionato ad arrendersi. A leggere le prese di posizione della politica, è chiaro che ormai l’Italia è spaccata in due. Caterina, da ilgiorno.it

RISPOSTA

Partiamo da un dato di fatto: i cosiddetti "No Green pass", per quanto agguerriti e organizzati, non sono la maggioranza ma un’esigua minoranza del Paese. Passata la paura generata dal Covid-19 ai tempi della prima ondata, attorno al nodo della pandemia si stanno cementando prese di posizione dalla connotazione fortemente ideologica. È pronto anche un referendum per arrivare ad abrogare - raggiunte le necessarie 500.000 firme - le norme sul Green pass. Mai si è discusso così tanto, come in queste ultime settimane, di libertà. Libertà di non vaccinarsi contro il Covid, di potersi recare al lavoro senza Green pass o di non doverlo chiedere ai propri clienti. Però libertà è anche poter vivere il proprio posto di lavoro o gli spazi del tempo libero senza rischiare di essere contagiati o, peggio, di doversi ammalare per la scelta egoistica di qualcuno. Sicuramente dall’inizio della pandemia non tutto è stato chiaro, coerente o comunicato adeguatamente dalle istituzioni. Però ora che il Paese sta ripartendo, nessuno ha il diritto di frenare il graduale - per quanto lento - ritorno alla normalità. Neppure in nome della libertà di scelta.

sandro.neri@ilgiorno.net