El purtava i scarp de tennis

La Grigna meridionale sta all’alpinismo come il Resegone alla letteratura. Il Manzoni ha consegnato alla storia il suo profilo “a sega” visibile anche da Milano mentre le guglie e i torrioni della Grignetta – come da sempre la chiamano affettuosamente i lecchesi – sono stati l’università del verticale dove hanno studiato tutti i grandi alpinisti italiani. Tre nomi su tutti: Riccardo Cassin, Walter Bonatti e Casimiro Ferrari. Ancora oggi la Grignetta resta tra le mete più prossime per chi desidera immergersi  in un ambiente di alta montagna senza però i rischi della quota. Da Milano in poco più di un’ora (traffico permettendo) si può essere alla base di un emozionante viaggio in quel concentrato di dolomia, un po’ austero e un po’ rococò, con vista lago. Proprio dove si è avventurato quell’escursionista rimasto bloccato l'altro giorno sulla via del rientro dopo aver raggiunto i 2184 metri della cima. Chissà cosa avranno pensato i soccorritori quando l'hanno trovato seduto sul sentiero con ai piedi le sue belle snikers – proprio loro, i scarp de tennis di Jannacci - e in mano una borsa a tracolla di un noto marchio di articoli per il nuoto. Come se un bagnino, giusto per restare in tema, vedesse entrare in piscina un uomo con tanto di scarponi, zaino e racchette. E' già un miracolo, diciamocelo, che non l'abbiano insultato quegli uomini, in maggioranza volontari non stipendiati, abituati a recuperare persone in difficoltà, che a volte si trasformano in cadaveri.   L'abito non fa il monaco, d'accordo, ma qui abbiamo raschiato il barile. Se ci piace così tanto il rischio a questo punto potremmo provare la discesa dalla Grignetta con lo skate oppure con i pattini a rotelle. Una nuova gara – perché no? - con tanto di filmati del vincitore e di quanti si schianteranno al suolo dopo voli di centinaia di metri. Potremmo anche pensare di postarli sui social per vedere l’effetto che fa, come cantava ancora l’indimenticato Enzo. In fondo siamo nell’epoca dei “like” o no? Poi però non arrabbiamoci se verrà reintrodotto il soccorso a pagamento come succede in Svizzera. In fondo basterà stabilire solo il confine tra cretinaggine e buon senso.