Educazione e senso civico da riscoprire

Penso che tutti abbiano ben presente la situazione da lei descritta.

Mialno, 14 aprile 2018 - 

LETTERA

Caro direttore, dagli episodi di bullismo a certi comportamenti di ragazzi «difficili» a scuola, fino all’uso smodato dei telefonini cellulari in auto, sui treni, persino a tavola, nei ristoranti, si ricava un quadro della nostra quotidianità dominato dalla scarsa educazione. Quasi che i precetti o le normali regole della buona creanza siano state mandate in pensione. Dove sono i genitori dei ragazzi che non hanno più neppure contezza delle loro trasgressioni? E che dire degli adulti così sfacciati da sembrare inconsapevoli? Patrizia P

RISOSTA

Penso che tutti abbiano ben presente la situazione da lei descritta. Se non altro per aver assistito a scene o episodi di ordinaria maleducazione in luoghi pubblici. Però le statistiche ci invitano ad essere ottimisti. Stando a una nuovissima ricerca dell’Ipsos, il 72% dei lombardi antepone il bene della collettività a quello della propria famiglia e quasi l’80% crede che l’amore verso i propri cari non giustifica che si compiano azioni dannose verso gli altri. In particolare, sempre stando ai dati presentati dall’Osservatorio Nazionale Ipsos e dal Comieco, «rimane saldo il pensiero comune dei milanesi sulla continua diminuzione del senso civico degli italiani (53%). Nonostante ciò, i cittadini del capoluogo lombardo si considerano persone solidali e aperte verso i più bisognosi (48%, un dato in crescita rispetto allo scorso anno)». Tra i comportamenti considerati più riprovevoli dai milanesi, c’è al primo posto la corruzione (71%), seguita dall’evasione fiscale (1 milanese su 2) e dall’assenteismo sul lavoro (48%). sandro.neri@ilgiorno.net