Porte aperte alle cultura

Gentile direttore, da quasi un anno il mondo della cultura è bloccato. Teatri e cinema chiusi, musica solo in televisione, o alla radio, musei aperti a metà e solo in alcune regioni. Sembra che in periodo d’emergenza sanitaria la bellezza abbia perso valore. Ma un Paese senza cultura è un Paese morto.

 Ludovica, da il giorno.it 

La chiusura forzata del mondo della cultura è un dramma sotto tanti profili. Dal punto di vista economico, perché dietro l’industria culturale - messa all’angolo come fosse un bene voluttuario - vivono centinaia di migliaia di famiglie cha da un anno non guadagnano un euro. Poi dal punto di vista dell’impoverimento di una società che non può più emozionarsdi di fronte a un’opera d’arte, commuoversi davanti a un film e riflettere sulla realtà attraverso la grande lezione del teatro. Per non parlare della musica, che è anche aggregazione per i più giovani. Conciliare la fruizione della cultura nei suoi luoghi simbolo - dai cinema alla sale concerto fino ai grandi teatri - con la prudenza imposta dal Covid non è facile. Ma una strada va cercata: non possiamo rinunciare a provarci. Ne parleremo anche oggi, nel corso del digital panel «Riaprono i musei, porte aperte alla cultura», alle 17 sui siti internet del Giorno, del Resto del Carlino e della Nazione. Ospiti Vittorio Sgarbi, parlamentare e sindaco di Sutri; Eike Schimdt, direttore della Gallerie degli Uffizi di Firenze e Stephane Verger, direttore del Museo Nazionale Romano.

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