La fortuna di essere “tecnici”

La squadra di Governo non si deve preoccupare di ammiccare o rispondere a un elettorato

Milano, 15 febbraio 2021 

LETTERA

Che a noi italiani piaccia criticare si sa. Per questo mi ha stupito che al nome di Draghi abbia fatto seguito il silenzio poi diventato spirito di collaborazione. Già mi stavo illudendo... ma ecco che le critiche e i mugugni sono già tornati ad animare le cronache. Non cambieremo mai. Alfonso P., Milano

RISPOSTA

Un po’ di sobrietà, giusto per far capire che il gioco di società è finito. Soprattutto nella comunicazione. Far capire qual è la linea e fornire le spiegazioni necessarie all’eventuale richiesta di sacrifici, lasciando che i talk-show a sfondo di pseudo approfondimento politico rientrino nell’ambito della definizione stessa, uno show, magari di alto profilo, ma sempre tale. Piaccia o meno, la squadra di Governo scelta dal presidente del Consiglio ha una forte base tecnica che almeno non si deve preoccupare di ammiccare o rispondere a un elettorato. Già l’impegno è da far tremare i polsi, basta e avanza riuscire a tirare fuori un Paese se non da una deriva da una “secca” preoccupante. “Piacere a tutti” sarebbe solo la ciliegina sulla torta. Man mano che verranno fatte delle scelte più il coro delle critiche e dei ripensamenti salirà nei toni, altra attività di società che con il toto-nomine appassiona. Illustrata la rotta e spiegato il perché, per le questioni di “colore” se la vedano all’interno di quel che resta dei partiti. Meglio guardare alla torta.