Don Matteo e la Tv che piace

Per il ventesimo anno consecutivo la serie è partita con il botto e oltre sette milioni di spettatori. È il risultato anche di un lavoro tutto italiano

Milano, 13 gennaio 2020 - 

LETTERA

Meno male che c’è Don Matteo. È sempre un piacere seguire questa serie che ha il pregio di proporre storie in cui i personaggi sono credibili e non sopra le righe come in gran parte delle fiction. Un’ora e mezza di divertimento intelligente, cosa rara di questi tempi. Mario P., Milano

RISPOSTA

Don Matteo mette d’accordo tutti, giovani e meno giovani, Nord e Sud. Per il ventesimo anno consecutivo la serie è partita con il botto e oltre sette milioni di spettatori. È il risultato anche di un lavoro tutto italiano, con un’ambientazione che è tipica del nostro microcosmo, una “macchina narrativa“ che non indulge su effetti speciali ma sembra semplicemente raccontare l’evolversi di una storia che non dà mai l’impressione di essere banale, ma piuttosto è ben legata alla vita di tutti i giorni di chiunque. Un racconto per passare un fine serata senza per forza sobbalzare sulla poltrona o dover abbassare il volume per improvvise impennate audio. Ormai Terence Hill è diventato di casa nei salotti di milioni di italiani e con lui il maresciallo Cecchini. Anche loro sono paladini di una Tv non urlata che non vive di sola “azione“, chissà che tanto e duraturo successo non riesca nel miracolo di cambiare sempre più i palinsesti limitando l’ondata di adrenalina a stelle e strisce di troppi format.

mail: ivano.costa@ilgiorno.net