Milano, 30 gennaio 2021 -
LETTERA
Tanta euforia, al punto che pareva non si fosse neppure in grado di smaltire le forniture e ora ci si trova... senza forniture. Questo parassita da un anno riesce sempre a metterci alle corde, persino la nostra illusoria efficienza risulta debole. Davide P., Como
RISPOSTA
Se la domanda è tanta e l’offerta è nelle mani di pochi non può essere una sorpresa che “chi offre” sia in una posizione dominante. Ha la possibilità di fare vari accordi e se fatica a rispettarli non è che si possa andare a batter cassa perché alla fine non si può arrivare alla extrema ratio di rompere il contratto. Quindi, ci si mette in coda. Mugugnando se questo fa sentire sollevati. Neanche il tempo di partire su vasta scala con le vaccinazioni che tra i problemi di conservazione e distribuzione sono emersi quelli di produzione. Una raffica di tagli che per quanto riguarda l’Italia porterà a una revisione del piano. Al di là dello scoprire se c’è dolo, colpa o semplice impossibilità a far fronte alle richieste resta quella che è stata l’origine del problema: una ricerca partita da punti diversi. Poteva essere l’occasione per unire tutti gli sforzi, si è invece preferita la corsa. E ora non resta che adeguarsi in attesa di rincalzi, magari pure russi e cinesi alla faccia della coerenza.