Perfino le denunce rimangono spesso inascoltate

Lei pone una questione molto seria che, se non affrontata in tempo, può portare a conseguenze gravissime per tante donne

Milano, 18 settembre 2018 - 

LETTERA

Caro direttore, ho letto della decisione della sorella di una donna ammazzata dal compagno: ha deciso di fare causa allo Stato, perché sua sorella aveva denunciato quell’uomo diverse volte ma non era cambiato nulla. Una battaglia che questa donna sta portando avanti con determinazione e con coraggio, e che merita tutto il nostro possibile. Che senso ha dire «denunciate le prepotenze» se poi nessuno interviene? Marina C., da ilgiorno.it

RISPOSTA

Lei pone una questione molto seria che, se non affrontata in tempo, può portare a conseguenze gravissime per tante donne (e tante persone, al di là del loro sesso) alle prese con violenze e angherie quotidiane. Due le leve sulle quali agire se si vuole davvero rimediare. La prima: dare alle forze dell’ordine gli uomini e la preparazione per intercettare immediatamente potenziali pericoli. Nel momento in cui viene raccolta una denuncia, gli operatori devono essere adeguatamente preparati a capire se e quando sia necessario un intervento immediato. Bisogna poi individuare, per questi odiosi reati, un canale privilegiato di comunicazione con le Procure della Repubblica. Altrimenti il rischio è quello di veder prevalere la burocrazia giudiziaria, uno dei mali di questo paese. I magistrati, invece, dovrebbero essere messi nelle condizioni di assumere immediatamente le decisioni. sandro.neri@ilgiorno.net