Finalmente gli abbracci agli anziani

La situazione delle Rsa è stata la più difficile, sin dall’inizio della pandemia

Milano, 12 giugno -

DOMANDA

Caro Direttore, nelle ultime settimane, all’interno delle case di riposo, ospiti e parenti sono tornati ad abbracciarsi, dopo oltre un anno da incubo. La pandemia ha modificato profondamente le nostre vite e punito i più fragili: gli anziani rimasti isolati nelle case di riposo, lontano dagli affetti. Rita, da ilgiorno.it

RISPOSTA

Finalmente, dopo tanti lutti ed emergenze, iniziamo davvero a intravedere una luce. La situazione delle Rsa è stata la più difficile, sin dall’inizio della pandemia. Moltissimi i morti; tante le famiglie separate dai propri cari a causa delle drastiche misure di sicurezza; tanto anche il dolore che ha segnato i mesi scorsi. All’arrivo della prima ondata di contagi, le Rsa sono state colte totalmente impreparate. Il risultato è stata una strage mai vista. Nella seconda ondata, pur con qualche criticità, il sistema ha retto. Le case di riposo sono state sigillate; il personale dotato di tute, guanti e mascherine. E sono state predisposte le stanze degli abbracci. Un angolo di umanità in un contesto di dolore e di pesanti restrizioni. Ora, come successo ieri nelle Rsa del Corvetto - una delle più grandi di Milano - e come avvenuto in altre case di riposo della Lombardia, genitori e figli hanno potuto guardarsi negli occhi, toccarsi, parlarsi senza i teloni di plastica a dividerli. L’inizio di una rinascita, che in una casa di riposo ha un significato profondo. Il ritorno agli affetti, la riunificazione delle famiglie e la speranza di un futuro migliore. sandro.neri@ilgiorno.net