Sorteggio purificatore

Alla vigilia dell’elezione del nuovo Csm, il nuovo ministro della Giustizia ha perso l’occasione di liberare il Csm dal ‘cancro delle correnti’

Milano, 9 luglio 2018 - Ci sono correnti che per scegliere i loro candidati hanno invocato le primarie, altre si affidano al centralismo democratico, un’altra infine è appannaggio personale del capo fondatore. No, non sto parlando di elezioni politiche bensì di quelle del Csm. A decidere il risultato sarà come sempre l’Associazione – o corporazione? – Nazionale dei Magistrati a sua volta sequestrata dalle correnti interne che nascono e si scindono, si alleano e si lottano come partiti. Jacopo Morrone, neo eletto deputato della Lega e sottosegretario alla Giustizia, si è augurato che «la magistratura si liberi dalle correnti e in particolare da quelle di sinistra». Poi, di fronte alle indignate rampogne dell’Anm, del Csm, si è scusato rettificando, «non ci sono correnti migliori di altre ...comunque rivendico la posizione politica della Lega che ha sempre criticato le correnti».

A parte la gaffe ‘sinistra’, Morrone ha detto cose non nuove sulle quali non si può non concordare. Contro le correnti si era scagliato anche Piercamillo Davigo che però per combatterle non ha trovato di meglio che fondarne una tutta sua. Raffaele Cantone le correnti le ha definite «il cancro della magistratura», un cancro che «ha svuotato del suo ruolo il Csm trasformandolo in un centro di potere». In effetti, istituito per garantire l’autonomia e l’indipendenza dei giudici, il Csm è diventato specchio e terminale dell’Anm cioè della principale minaccia all’autonomia e all’indipendenza dei singoli magistrati. Quando non contesta ministri, governi e parlamenti l’Anm è impegnata a lottizzare nomine, promozioni e persino le sanzioni disciplinari. Se i magistrati vi aderiscono in massa è perché la tessera dell’Anm serve e condiziona carriere, promozioni e protezioni più o meno come la tessera del pane nel Ventennio. Alla vigilia dell’elezione del nuovo Csm, il nuovo ministro della Giustizia ha perso l’occasione di liberare il Csm dal ‘cancro delle correnti’. In che modo? Facendo come gli antichi: quando il malcostume inquina le procedure democratiche allora il sorteggio appare come una soluzione più limpida e purificatrice