Botteghe. Quanto mancano

Non si tratta di discutere sugli anziani più facili prede del virus, quanto negli ultimi scampoli del Novecento siano stati commessi errori

Milano, 16 marzo 2020 

LETTERA

Ordini on-line, consegne a domicilio... ma chi non è così esperto di queste cose, magari avanti con l’età e vive in un paesino dove gli unici negozi aperti (ma ora chiusi) sono pizzerie d’asporto e bar perché tanto la spesa la si va a fare al super del paese vicino come si arrangia? Diego P., Pavia

RISPOSTA

Non si tratta di discutere sugli anziani più o meno esposti e più facili prede del virus, questa battaglia che segna la netta distinzione tra il nostro modo di essere e quello degli anglo-sassoni fa emergere quanto negli ultimi scampoli del Novecento siano stati commessi errori. Questi giorni di emergenza hanno fatto capire come sia stato dannoso il venir meno dei piccoli negozi. Quelle botteghe che, soprattutto nei piccoli paesi, garantivano una risposta alle prime necessità. Niente vetrine lussuose e luminescenti, ma sapevi che entrando in bottega potevi trovare tutto quello che ti serviva. Oggi, che si chiede agli anziani di stare chiusi in casa al riparo, c’è da chiedersi come se la cavano quegli over che abitano nei tanti paesi lombardi dove queste realtà sono sparite, dove se non ti sposti in auto la spesa non riesci proprio a farla. Tra le tante iniziative da mettere in campo in vista di tempi lunghi per vincere questa battaglia c’è anche questo aspetto perché non è che si possa fare conto solo sul buon vicinato per chi vive solo.