Quarantene in casa e rischi

Se già si considerano drammatici i numeri ufficiali, non si può descrivere l’ansia per i malati “sommersi”

Milano, 25 marzo 2020

DOMANDA:

Lavoro e la sera torno a casa con un po’ d’ansia. Sono preoccupato di ammalarmi, perché con i nuovi protocolli di fatto uno resta a casa in quarantena sì, ma il rischio di contagiare chi gli è vicino pur non uscendo da una stanza resta elevato. Una roulette russa in famiglia. Rocco S., Bergamo 

RISPOSTA:

Se già si considerano drammatici i numeri ufficiali, non si può descrivere l’ansia per i malati “sommersi”. Come ammesso dal capo della Protezione civile si può supporre che per ogni caso accertato in Italia ce ne siano dieci non noti. Questa affermazione rimanda subito a tutti coloro che si sono posti in Isolamento o sono in quarantena a casa secondo i nuovi protocolli. Detto che non si sa se siano da considerare persone contagiate dal virus o colpite da altri malanni, restano due problemi. Il primo, di coloro che vivono soli e telefonata al medico a parte passano la giornata con la febbre, il secondo di quelli che sono in quarantena vivendo con altri. Il rischio insomma è che le famiglie diventino gli incubatori di nuovi malati perché hai voglia a mantenere le accortezze in casa. Quindi paradossalmente le case dove si deve stare sono un ambiente che col tempo potrebbe diventare pericoloso. Un girone infernale senza fine, il problema è che non sono state individuate sufficienti strutture per ospitare quarantene “collettive”, dove seguire i casi sospetti evitando contatti. E questo potrebbe allungare i tempi per concludere questa battaglia. ivano.costa@ilgiorno.net