Con l’algebra non si spiegano reati e violenze

Sono Le condizioni di vita, i rapporti sociali e la cultura a determinare il comportamento degli uomini e delle donne

DOMANDA:

CARO DIRETTORE, il «Giorno», a proposito degli stupri, riprende i dati del Viminale: il 60% dei casi commessi da italiani. Però il 10% della popolazione italiana è costituita da stranieri. Quindi mi dovrei aspettare che su un campione di 1.000 casi di stupro, solo 100 siano commessi da stranieri (il 10% appunto). Invece sono 400 (il 40%). Quindi gli stranieri violentano con una probabilità 4 volte superiore rispetto agli italiani. Francesco Volta, Varese

RISPOSTA: 

IL RISULTATO delle sue considerazioni, diciamo così, algebriche è un falso positivo, come si dice in gergo. Perché mette insieme due fattori (il Paese di origine e un comportamento criminale) che, secondo tutti gli studi, non possono essere messi in relazione. Dunque, apparentemente i conti tornano, anche se l’equazione è sbagliata. Sono infatti le condizioni di vita, i rapporti sociali e la cultura a determinare il comportamento degli uomini e delle donne. La razza in quanto tale non esiste, come hanno rivelato studi sull’evoluzione del dna umano. Ed è palese, anche statisticamente, che là dove il disagio è forte, dove l’emarginazione si fa sentire con forza, dove le condizioni di vita non offrono prospettive, crescono, appunto, la violenza e l’abuso. sandro.neri@ilgiorno.net