Competenze e formazione

In un'epoca che tende a sminuire il valore di competenze ed esperienze nell’agire politico, forse è il caso di rilanciare il tema della formazione di una classe dirigente all’altez- za

Milano, 13 febbraio 2019 - In un'epoca che tende a sminuire il valore di competenze ed esperienze nell’agire politico, forse è il caso di rilanciare il tema della formazione di una classe dirigente all’altez- za. È stata presentata nei giorni scorsi a Milano la Scuola di formazione politica nazionale “Conoscere per decidere”, aperta a tutti coloro che hanno voglia di conoscere e impegnarsi. La Scuola è un’avventura condivisa e promossa da diversi soggetti, quali giovani associazioni e storiche fondazioni: Italia Decide, Fondazione per la Sussidiarietà, MI’mpegno, Società Umanitaria, GenerAzione, Fondazione Vittorino Colombo, Laboratorio politico dell’innovazione e Istituto di antropologia per la cultura della famiglia e della persona. Realtà diverse che si sono unite in un progetto coerente e unitario per i cittadini e per il Paese con l’obiettivo di portare avanti un lavoro innovativo e utile, al servizio delle comunità, realizzato in diverse città.

L'intento è quello di creare una scuola stabile, punto di riferimento dei giovani e laboratorio politico inclusivo, con più voci e più pensieri che si confrontano alla ricerca di una sintesi. Un luogo dove si pratica il ragionamento e si impara a pensare. Da febbraio a maggio la Scuola organizzerà incontri che si svolgeranno presso la Società Umanitaria (via San Barnaba 48) su temi di grande attualità quali educazione, bene comune, etica pubblica; intelligenza artificiale e i diritti umani; democrazia, libertà, sussidiarietà; nuovo nazionalismo e globalizzazione; la grande sfida dell’Ue. I moduli prevedono interventi di più relatori e una tavola rotonda.  «La nostra pluralità e il fatto che non siamo una scuola di partito o con uno scopo politico partitico, racconta la nostra “differenza” - spiega Carmelo Ferraro, portavoce di MI’mpegno - Al momento della lezione frontale si affianca quello del confronto e dell’interazione con i testimoni, in un’ottica di pluralismo. Vorremmo che chi partecipa non venisse solo per “sentire una lezione”: vogliamo che si metta in gioco, crei reti buone, sviluppi relazioni positive, sia motore di idee e azioni originali. Anche i momenti di pausa sono pensati come momenti di confronto». Sfida anzitutto socio-culturale, perché la politica è il rifluire del prepolitico e deve generare progetti nobili per assicurare un futuro ai giovani.