Il Codice Rosso ha bisogno di rinforzi

Servono uomini e fondi

Milano, 10 ottobre 2019 - 

LETTERA

IL SALTO di mentalità introdotto dal Codice Rosso è innegabile, in primo luogo perché dimostra che in Italia si è compreso che il fenomeno della violenza sulle donne e in famiglia è da trattare come un problema sociale. Era però chiaro sin dal varo che non sarebbe bastato perché, pur attribuendo priorità a questi casi, non veniva concesso alcun rinforzo a chi li deve seguire facendo in modo che non si concludano in tragedia. Senza dimenticare che non è con la sola repressione che si risolvono i problemi. Gianna T., Como

RISPOSTA

BASTASSE attribuire un colore per stabilire le priorità e far sì che a queste priorità facciano seguito risposte immediate saremmo senza problemi. Non è così e non poteva esserlo per il Codice Rosso che pure è nato per cercare di arginare una violenza che in Italia è una malattia sociale. Nessuno mette in discussione il nobile impegno per cercare di porre un freno a una sequenza impressionante di delitti, ma se alla priorità data al contrasto del fenomeno non fa seguito un potenziamento degli organici di chi indaga e di chi controlla il territorio è chiaro che tutti gli intenti sono destinati a restare buoni, ma sulla carta. Al tassello del Codice Rosso che ha avuto il merito di porre in evidenza il problema e di cominciare ad affrontarlo, deve esserne aggiunto un altro che crei una rete perché prima di arrivare all’intervento “repressivo” si attivi un sistema preventivo. Servono uomini e fondi per realizzarla, vanno cercati. ivano.costa@ilgiorno.net