Più che lamentarsi meglio agire a tutela del clima

"Nubifragi, bombe d’acqua, trombe d’aria e, presto, ondate di calore: anche la Lombardia fa i conti con questa rivoluzione. Ma non ci si può limitare alla sola lamentela, alla conta dei danni"

Milano, 20 maggio 2018 - 

LETTERA

DIECI minuti di paura, una pioggia mai vista che ha causato allagamenti e paralizzato il traffico in alcune zone, in altre una grandinata così copiosa da imbiancare le strade e resistere anche il giorno successivo. Mercoledì l’Alto Milanese ha avuto la riprova di come stia cambiando il clima e di quali scherzi può fare. Senza contare i danni che il nubifragio ha fatto, forse sarebbe opportuno iniziare ad agire seriamente per cercare di porre un freno a questi devastanti cambiamenti. Gianna, Parabiago (Mi)

RISPOSTA

NESSUNO può negare che il clima stia cambiando. Nubifragi, bombe d’acqua, trombe d’aria e, presto, ondate di calore: anche la Lombardia fa i conti con questa rivoluzione. Vivendo questi fenomeni sulla nostra pelle, tutti ce ne siamo accorti. Ma non ci si può limitare alla sola lamentela, alla conta dei danni. I cambiamenti climatici non stanno avvenendo per caso, se non si concretizza una nuova convivenza tra produzione e ambiente il conto sarà ancora più salato. Non bastano gli impegni, né è questione di curare il proprio orticello sperando che i vicini facciano altrettanto. Un atto concreto, in ottica “globale”, sarebbe già quello di rendere omogenea a livello europeo la classificazione di ciò che nella produzione è sostenibile per l’ambiente e ciò che non lo è, ma soprattutto penalizzare l’utilizzo di fonti d’energia che causano una forte produzione di anidride carbonica. ivano.costa@ilgiorno.net