Tanta fatica per restare immobili

La crisi del ceto medio, la ripresa che tarda a venire e la lotta per non perdere posizioni

Milano, 7 agosto 2019

DOMANDA

In casa entrano due stipendi, il mio senza scossoni - merito di un posto fisso - , quello di mia moglie più traballante perché legato a contratti a termine. Abbiamo un figlio e la nostra situazione economica negli ultimi sette anni non ha subito scossoni. Eppure riusciamo con sempre più difficoltà a mantenere stabile il bilancio e se si verificano delle spese impreviste si fatica. Questa è la vera fotografia del Paese, altro che statistiche. Facciamo una gran fatica per restare immobili.

Marco G., Como

RISPOSTA

In fondo la via da percorrere sta nel mezzo, una soluzione che per noi italiani sempre abili nel mediare dovrebbe essere naturale, invece non è così. Prova ne è che il grosso problema dei consumi stagnanti, della ripresa che tarda a venire viene soprattutto dall’impasse che vive il mitico ceto medio. Esiste ancora, viene da chiedersi, oppure si è talmente sfilacciato che ormai oggi una definizione corretta di una larga fascia di popolazione sarebbe “più poveri” e “meno poveri”? L’Italia che cresce è costituita da una fascia sempre più esigua e sempre più facoltosa, la restante - fascia di povertà assoluta a parte - è sempre più ampia e più impegnata ad arrabattarsi per non perdere posizioni, per difendere quello che ha o illudersi di farlo, è da anni ferma e non riesce a migliorare il proprio stato. Magari si regala un contentino concedendosi una vacanza pagata con un prestito. Poi torna e riparte daccapo.