Impegno lombardo: uno sviluppo senza cemento

La Lombardia può diventare la prima regione italiana ad aver recepito le norme dell’Unione europea sull’azzeramento del consumo di suolo

DOMANDA:

LA LOMBARDIA non ha solo il problema dei laghi invasi dalle microplastiche o dello smog che appena arriverà la brutta stagione - a propostito con questo caldo, come siamo messi con l’ozono? - tornerà ad ammorbarci. Il primo nemico da fermare è il cemento, negli ultimi decenni troppo territorio è stato sacrificato per lasciare spazio a interventi che spesso hanno lasciato solo dei contenitori vuoti. Se vogliamo migliorare la qualità dell’ambiente in generale dobbiamo partire frenando questo spreco. Gilberto, Sondrio

RISPOSTA:

UN IMPEGNO almeno sta per essere preso. La Lombardia può diventare la prima regione italiana ad aver recepito le norme dell’Unione europea sull’azzeramento del consumo di suolo e fermare una colata di cemento e asfalto che dal Dopoguerra ad oggi non ha conosciuto soste lasciandosi alle sue spalle fior di “monumenti” all’inutilità. Senza alimentare speranze inutili, l’impegno prevede che entro il 2050 si arrivi ad azzerare il sacrificio di territorio allo sviluppo. La data non è esattamente incombente, ma rappresenta pur sempre un impegno quantomeno fissato con i crismi delle osservazioni giunte da Comuni, Province, ordini professionali e associazioni di categoria. Non dovrebbe perciò incontrare ostacoli nell’iter di approvazione. Nell’attesa, un primo passo è subito attuabile, alle necessità di crescita basterebbe rispondere con il recupero di aree dismesse e abbandonate al loro destino che abbondano in ogni provincia lombarda. Sparirebbero ruderi e ricettacoli di inquietanti movimenti. Si svilupperebbe così anche più sicurezza per tutti. ivano.costa@ilgiorno.net