Un calcio alla bieca burocrazia

Non è nuovo ad atti del genere e di sicuro non l’ha fatto per cercare notorietà

Milano, 10 aprile 2019

LETTERA

Un applauso a Candreva, anche se non tifo Inter. Il fatto che si sia interessato alla vicenda della bimba che alla mensa scolastica si è vista mettere nel piatto cracker e tonno perché i suoi genitori non pagavano la retta è encomiabile. Resta però il fatto che al di là del caso specifico non capisco per quale motivo sia ormai diventata una costante nei Comuni applicare questa sanzione che di fatto mortifica i bambini e i loro diritti per colpe che non sono loro. Una vergogna. Sandra, Sondrio

RISPOSTA

Non è nuovo ad atti del genere e di sicuro non l’ha fatto per cercare notorietà. Il signor Candreva è un calciatore del giro della Nazionale, calca i campi di serie A e il suo volto è già nelle figurine. Ci ha pensato lui a risolvere il caso della bimba straniera messa “a cracker e tonno” alla mensa scolastica perché i suoi genitori erano in ritardo o comunque fuori norma con il pagamento della retta. Questo sistema che sancisce che le colpe dei padri ricadano sui figli nella scuola è disturbante a qualsiasi latitudine venga applicato, perché se è vero che esiste una carta mondiale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza non si capisce come possano i Comuni, di qualunque colore e di qualunque regione essi siano, applicare questo sistema sanzionatorio senza esserne chiamati a rispondere. Nessuno mette in discussione che tutti debbano contribuire al pagamento di un servizio, né che non ci devono essere figli e figliastri, ma nei casi estremi le soluzioni vanno trovate a spese dei genitori, non dei bambini. ivano.costa@ilgiorno.ne​t