Strade colabrodo, dopo i controlli ci vogliono sanzioni

Le verifiche sul campo hanno senso e diventano efficaci solo se, poi, scatta un giusto meccanismo di sanzione

DOMANDA:

CARO DIRETTORE, stupisce - e non poco - che in una città come Milano il 10% dei lavori di sistemazione delle strade sia fatto con materiali scadenti o di dubbia qualità, come avete spiegato nella vostra inchiesta. Io mi chiedo se non sia possibile individuare prima, e non dopo i lavori, le aziende di assoluta affidabilità, in modo da non incorrere in imprese che lasciano molto a desiderare dal punto di vista della qualità. Martino A., Milano 

RISPOSTA:

CAPISCO il suo stupore, ma prima di tutto mi lasci fare questa considerazione: si è potuto scoprire che il 10% dei lavori sulla pavimentazione stradale non sono eseguiti a regola d’arte perché a Milano i controlli ci sono. Il dato allora, per quanto negativo, non è paragonabile con quello di altre realtà semplicemente perché in questo caso i controlli vengono fatti, in altri invece no. Detto ciò, le verifiche sul campo hanno senso e diventano efficaci solo se, poi, scatta un giusto meccanismo di sanzione. Chi fa male le cose pur di risparmiare deve essere escluso dalle gare. È anche una questione di sicurezza: una buca rattoppata male espone i motociclisti e gli automobilisti a inutili rischi per la loro sicurezza. sandro.neri@ilgiorno.net