Milano, 10 febbraio 2019 -
LETTERA
Dire che c’è traffico a Milano è come scoprire che l’acqua troppo calda scotta, ma 696.917 contravvenzioni in un anno, pari a 1.909 al giorno sono un dato che non può che sollevare polemiche. Anche perché sono solo quelle comminate dagli autovelox installati dal sindaco Moratti in poi. Per me resta solo un modo di fare cassa, perché superata la macchinetta alla velocità consentita, la maggior parte torna a pigiare sull’acceleratore e l’effetto deterrente resta solo sul portafoglio. Nico, Milano
RISPOSTA
Vero, le multe a Milano hanno fatto il botto. Giocando con i numeri, fa una contravvenzione e mezzo al minuto. A infliggerle gli autovelox posti a presidio delle principali vie d’accesso alla città. Ma è altrettanto vero che tutto si può dire tranne che agli automobilisti siano orditi degli agguati. Niente agenti nascosti tra le fratte, niente macchinette mimetizzate dietro guard-rail, ma segnaletica orizzontale e verticale che annuncia con anticipo la presenza dell’odiata macchinetta. Penso a quella di via Palmanova, all’impianto installato in via Fermi, tradizionali spauracchi dei miei percorsi, e un dubbio sorge. Non è che più che mettere sotto accusa gli odiati autovelox e le scelte del Comune sarebbe opportuno valutare se non è aumentata la disattenzione degli automobilisti? Oppure ampliare ancora di più il tema, perché va da sé che superato l’implacabile occhio e raggiunta una distanza di sicurezza dal suo raggio d’azione tutto torna nella discrezione di chi è al volante. Multe, dilemma senza fine. ivano.costa@ilgiorno.net