Milano e la battaglia per l’Autorità bancaria europea

"Sia l’Autorità bancaria che l’agenzia dei medicinali si correlano perfettamente con le vocazioni di Milano"

DOPO LA BREXIT si continua a parlare con insistenza del fatto che l’Eba (Autorità bancaria europea) e l’Ema (Agenzia europea per i medicinali) dovranno lasciare Londra. E soprattutto che Milano dovrebbe aggiudicarsele, vincendo la concorrenza di città come Francoforte. È una questione di cui si è occupato anche il premier Renzi. Non ne faccio un problema politico. Mi chiedo solo perché in questo momento dovrebbe essere una priorità. Antonio D. Segrate

SE NON PRIORITARIO è comunque importante aggiudicarsi le sedi di un’istituzione europea e di una agenzia internazionale. Essenzialmente per due motivi: per il prestigio che loro presenza assicura, e perché possono rivelarsi un volano economico. Eba e Ema sarebbero un motore all’interno della città. Sufficiente a produrre indotto, anche in termini di immagine e di attrattività. Sia l’Autorità bancaria che l’agenzia dei medicinali si correlano perfettamente con le vocazioni di Milano. Una città dove finanza, banche e ricerca scientifica sono una realtà importante e radicata. Trasferirle qui sarebbe dunque un modo per esprimere una volta di più un’eccellenza. Milano e l’Italia sono sottodotate, considerato il loro peso, rispetto all’Europa. Ha ragione il premier Matteo Renzi a battere i pugni. Noi non dobbiamo chiedere un favore, ma far valere un diritto. La volontà europea è stata egemonizzata da Francia e Germania che, forti dell’appoggio britannico, hanno localizzato intorno ai loro confini le sedi delle agenzie e delle istituzioni comunitarie. Stavolta abbiamo la possibilità di cambiare la situazione. Bene non farsi sfuggire l’occasione. sandro.neri@ilgiorno.net